I bambini di oggi sono iperstimolati dall’ambiente che li circonda, infatti molti di loro sanno usare le nuove tecnologie, come tablet e smartphone, meglio di alcuni adulti.
Bisogna però non trascurare alcuni aspetti che per la loro crescita sono fondamentali come la musica che per i più piccoli può essere importantissima: un bambino ha rapporti con la musica fin da subito, anche quando si trova nel grembo materno, infatti il battito del suo cuore e le vibrazioni della sua voce sono i primi impulsi musicali che avverte.
Bambini: quando iniziare con la musica
Il canto è l’approccio con la musica più naturale e diretto poiché la voce comunica suoni che vengono prodotti attraverso le vibrazioni delle corde vocali, che portano armonia di suoni e sensazioni poiché vengono ricollegate a determinate emozioni e a chi canta.
Se quando si parla di musica ci si riferisce al suonare uno strumento, allora l’età ideale per iniziare è tra i 5 e i 6 anni, altrimenti un bambino ha un rapporto stretto con essa ancor prima di nascere: facendo approcciare un bambino alla musica fin da subito, questo imparerà ad intonare le note musicali man mano che cresce, quindi intorno ai tre anni riuscirà ad intonare brevi intervalli su una zona centrale (do,re,mi) del pianoforte e man mano aggiungerà altri suoni.
Bambini: come insegnare loro musica
Possiamo educare un bambino ad avere un rapporto con la musica fin dall’asilo nido circondandolo con stimoli sonori, meglio se si tratta di suoni cantati e/o suonati dal vivo, ma se non si hanno gli strumenti adatti o se il genitore non è disposto a cantare dal vivo, allora ci si può servire di registrazioni, accertandosi però che siano delle buone esecuzioni.
E’ meglio però proporre al bambino delle proposte musicali complesse fin da subito per stimolarlo meglio e non pensare che da piccoli siano meglio canzoni semplici per loro: non vi sono melodie adatte a certe età ma solo al bambino, quindi cerchiamo di capire cosa gli piace veramente. Per imparare uno strumento musicale anche un’età di cinque anni può andare bene, ma ogni bambino cresce diversamente quindi vi sono quelli che sono pronti prima ed altri che lo sono a sette anni, ma ciò non deve far sentire in colpa il piccolo.
