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Dipendenza da Videogame: Cosa Fare

In molti senza accorgersene sono dipendenti dai videogame e per questo tendono ad isolarsi, dormono poco ed hanno un calo della concentrazione.

Chi soffre di questa dipendenza se ancora va a scuola, tende a peggiorare nello studio, inoltre la vita sociale si annulla e lo stato di salute peggiora: a questi sintomi poi possono accompagnarsi problemi a livello psicologico, specie se la persona è soggetta. Bisogna quindi riconoscere di essere dipendenti dai videogame ed affrontare il problema.

I rischi della dipendenza da videogame

Le persone più a rischio sono quelle con un’età compresa tra i 10 e i 12 anni, quindi durante l’adolescenza, periodo in cui i ragazzi sviluppano una propria identità e formano quello che saranno in futuro. Il passare ore davanti al PC o davanti ai videogame sono una forma di dipendenza e presentano anche problemi di astinenza ed assuefazione: man mano si aumentano le ore di gioco per trovare soddisfazione, altrimenti si presentano sintomi psicofisici quali irrequietezza, pensieri ossessivi, malumore ed incapacità a concentrarsi.

Bisogna quindi porsi alcune domande, specie se si è genitori e cercare di dialogare con il proprio figlio per capire se la situazione è a rischio, ma se non ci riuscite allora osservate i suoi comportamenti: lo stare ore davanti al PC o ai videogame non è un problema se non è una cosa continua, quindi il loro uso viene frammentato.

Dipendenza da videogame: quali domande porsi

Per prima cosa bisogna chiedersi se da quando vostro figlio è entrato in contatto con il videogame esce meno e controvoglia, se ha abbandonato gli hobby che aveva fuori casa, se ha iniziato ad andare male a scuola, se è trasandato e si prende meno cura di sé, se rimane sveglio fino a tardi per giocare e se salta i pasti pur di finire una partita.

Se avete risposto di si almeno a tre domande allora si è in presenza di quello che gli psicologi chiamano cattivo funzionamento psicosociale, causato a volte proprio dalla videodipendenza. In questo caso bisogna intervenire, ma non con metodi drastici tipo il divieto di giocare ai videogame, basta imporre delle piccole regole e non cercare di far fare al figlio mille attività per distrarlo.

Se la situazione non migliora rivolgetevi al pediatra, ma se è necessario e ve lo consiglia anche quest’ultimo, allora rivolgetevi ad uno psicologo o a uno psichiatra ed evitate di affidarvi al Sert.