Specialmente in estate i bambini vengono colpiti da impetigine, un’infezione molto comune e non pericolosa, ma è meglio riconoscerla per tempo in modo da evitare possibili complicazioni.
I batteri che provocano l’impetigine sono lo Staphylococcus aureus e lo Streptococcus piogene: il primo si sviluppa nel naso ed il secondo nella faringe e possono penetrare nella pelle anche con una ferita o una puntura di zanzara. La pelle dei bambini è povera di sebo che la impermeabilizza e fa da barriera, quindi può infettarsi ed irritarsi in presenza di questa due batteri.
Come riconoscere l’impetigine
Quando arriva l’estate e con essa il caldo, bisogna porre molta attenzione alla pelle dei bambini specie perché sudore e bagni possono indebolirla, inoltre le punture di zanzara e le microlesioni che il bambino può procurarsi giocando all’aria aperta sono il veicolo usato dall’infezione per propagarsi.
L’infezione è contagiosa tra i bambini quindi è bene riconoscerla in modo da contrastarla in maniera efficace e rapida: sulla pelle si presenta con piccole bolle piene di siero che dopo un po’ di tempo si trasformano in croste giallastre che si espandono velocemente. Alcuni scambiano l’impetigine per Herpes delle labbra e boccheruola da Candida ma questa infezione è molto più veloce ad espandersi.
Impetigine: come curarla in modo efficace
Per evitare che la malattia si aggravi e contagi altri bambini, è importante intervenire il prima possibile con una cura adeguata. La cura è a base di antibiotici che vanno applicati localmente 2-3 volte al giorno per almeno una settimana, prima però bisogna rimuovere tutte le croste con degli impacchi di acqua tiepida: a questo punto fasciate la zona con delle bende e copritela con i vestiti: naturalmente fate in modo che il bambino non tocchi il punto in cui vi è l’infezione e quindi l’antibiotico.
Quando la fase iniziale dell’infezione sarà passata una terapia antibiotica per bocca è consigliata. I genitori non devono trascurare mai i piccoli segni che possono comparire sulla pelle di un bambino perché l’impetigine, se non curata, può aggravarsi velocemente e con conseguenze da non trascurare: quella peggiore è la glomerulonefrite post-streptococcica che porta ad un’insufficienza renale.