Che la musica nasconda proprietà curative lo sapevano bene gli antichi, soprattutto gli Egizi ed i Cinesi, che la mettevano in strato rapporto con la salute dell’individuo; queste proprietà benefiche del suono furono però nel corso dei secoli dimenticate. Nel Settecento e nell’Ottocento se ne interessarono un medico musicista inglese e soprattutto il tedesco Karl Strumpf, che pose l’attenzione sull’impatto sonoro vissuto dall’ascoltatore. Da lì si è sviluppata poi la musicoterapia moderna.
In cosa consiste la musicoterapia?
La musicoterapia è una terapia che impiega la musica per ristabilire e migliorare la salute dell’individuo, soprattutto in riferimento a pazienti disabili o che soffrono di disturbi mentali. La musicoterapia è utile a tutti, per la cura di disturbi psicosomatici, come possono essere l’insonnia, la depressione, l’ansia, lo stress o i mal di testa. Gli effetti benefici della musica vengono sfruttati ad esempio anche in sala parto, per rilassare le mamme ed i bambini.
Ascoltare e rielaborare il proprio vissuto
Siamo tutti sensibili ad un particolare tipo di musica che, scelta in modo opportuno, può aiutarci a rilassarci o emozionarci. Le reazioni sono sempre soggettive, ma la musica aiuta sempre a liberare le emozioni e a rivelare alcuni problemi che spesso ignoriamo di avere. La musicoterapia considera la musica come un susseguirsi di vibrazioni, di varia intensità che attraverso le orecchie invia segnali al cervello, soprattutto al sistema limbico, la zona cerebrale dove si trovano i sentimenti. La musicoterapia viene praticata da terapeuti specializzati, meditante una tecnica attiva ed una passiva. Nel primo caso il terapeuta propone al paziente l’ascolto di tre diversi brani musicali, che dovrebbero corrispondere rispettivamente allo stato d’animo presente, per liberare il paziente dalle emozioni; una musica dolce e rilassante, per placare le sue emozioni; una musica stimolante, per aiutarlo a raggiungere lo stato emotivo desiderato. La tecnica attiva al contrario prevede che il paziente scelga uno strumento musicale e provi a cimentarsi con quello. Questa tecnica permette a pazienti che hanno particolari difficoltà di comunicazione di esprimere con facilità e naturalezza quello che non riescono a dire a parole.