Una delle vitamine più conosciute è senza dubbio la vitamina C, di cui anche in commercio si trovano moltissimi integratori, decisamente inutili per chi la assume attraverso frutta e verdura. L’organismo umano, al contrario delle piante e della maggior parte degli animali, non è in grado di sintetizzarla, per questa ragione è necessario assumerla con il cibo. E’ contenuta soprattutto nella frutta e negli ortaggi come arancia, kiwi, fragole, ribes peperoni, rucola, broccoli, crescione, cime di rapa, cavolo, pomodori e patate.
A cosa serve questa vitamina?
Il termine vitamina C viene utilizzato per indicare il sistema redox acido ascorbico acido deiroascobico. Questa vitamina è così famosa anche perchè aiuta l’organismo a rinforzare le difese immunitarie ed ha un alto potere antiossidante, utile per combattere l’azione dei radicali liberi, principali responsabili dell’invecchiamento cellulare e cutaneo. Tra le funzioni principali di questa vitamina c’è la sua capacità di aiutare l’organismo ad assimilare ed assorbire ferro e a produrre globuli rossi. La vitamina C aiuta inoltre la sintesi del collagene, sostanza indispensabile per poter rendere più robuste l’ossatura, e rinforzare vasi sanguigni, muscoli e cartilagini e protegge la pelle dai raggi ultravioletti. La carenza di vitamina C può causare difficoltà digestive, anemia, episodi di sangue dal naso, problemi di cicatrizzazione, fino ai casi più gravi in cui può far ammalare di scorbuto.
Curiosità
La vitamina C o acido ascorbico, prende il proprio nome dalla sua capacità di curare una malattia un tempo diffusa tra la popolazione, come lo scorbuto. Gli alimenti che ne contengono una quantità maggiore non sono gli agrumi, come spesso si crede, ma nell’ordine: peperoncini piccanti, peperoni crudi, rucola, kiwi, cavoletti di bruxelles, lattuga, fragole, clementine, limoni e arance. La dose quotidiana consigliata è compresa tra i 35 e i 60 mg, a seconda dell’età, ma chi soffre di insufficienza renale deve prestare particolare attenzione all’assunzione di questa vitamina, che potrebbe danneggiare ulteriormente i reni.