La Magnetoterapia

Se soffrite di un’infiammazione articolare o dovete riabilitare un organo debilitato, potete provare a sottoporvi ad un percorso di sedute di magnetoterapia; disciplina pratica da alcuni fisioterapisti e in molte strutture per la riabilitazione post traumatica.

In cosa consiste la terapia

La magnetoterapia è una terapia alternativa che sfrutta le proprietà dei campi magnetici. Ad oggi non esistono prove scientifiche inconfutabili sulla sua reale efficacia, ma chi l’ha provata afferma di averne tratto effetti benefici sulla salute. La magnetoterapia prevede l’applicazione di un magnete, fissato con un cerotto, sull’organo o sulla parte debilitata. Per lesioni e problemi di natura traumatica, come un’infiammazione o un intenso dolore, sulla pelle verrà applicato il polo negativo del magnete, per stimolare o riattivare un organo debilitato si utilizzerà invece il polo positivo.

Elettromagnetoterapia a bassa ed alta frequenza

Oggi la magnetoterapia viene pratica con l’ausilio di un’apposita apparecchiatura elettromedicale, costituita da uno stadio oscillatore che eroga un’onda quadra la cui frequenza è variabile tra i 5 e i 100 Hertz. L’applicazione può essere personalizzata, sia per la durata che per la potenza. Secondo i sostenitori, la magnetoterapia a bassa frequenza riuscirebbe ad effettuare un micromassaggio interno ad ogni cellula, facilitando l’eliminazione dei rifiuti metabolici; per questo viene praticata in casi artrite, artrosi, asma, atrofia muscolare, cefalea, distorsioni, fratture, osteoartropatia e prostatite. La magnetoterapia ad alta frequenza può invece migliorare la risposta immunitaria delle singole cellule, ed aiutarle a ritrovare il proprio equilibrio, migliorare la circolazione sanguigna ed attenuare le infiammazioni.
La magnetoterapia è una pratica controindicata per i portatori di pacemaker ed in caso si soffra di patologie neoplastiche, diinsufficienza coronarica, disturbi ematologici o vascolari, alterazioni funzionali organiche, psicopatologie, epilessia, micosi, iperfunzione tiroidea, sindromi endocrine, tubercolosi ed in caso di gravidanza.