Tiroide in gravidanza: come comportarsi

Quando la madre è al primo mese di gravidanza, il feto non ha ancora sviluppato una ghiandola tiroidea che funziona autonomamente quindi tutti gli ormoni gli provengono dalla madre stessa.

Se però la madre ha dei problemi di tiroide, cioè questa funziona male, si possono sviluppare gravi problemi nel bambino, arrivando persino nei casi più gravi a pregiudicarne lo sviluppo celebrale.

Tiroide: cosa fare in gravidanza

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Per prima cosa bisogna accertarsi che la tiroide funzioni correttamente perché in alcuni casi, come l’ipotiroidismo, possono esservi delle anomalie che non hanno mai causato problemi e quindi non sono mai state diagnosticate: la madre deve quindi effettuare uno screening per verificare che la tiroide funzioni e che produca sufficienti ormoni tiroidei per il futuro bambino.

Anche la madre durante la gravidanza ha un maggiore bisogno di ormoni, quindi è essenziale diagnosticare per tempo eventuali patologie, per esempio nel caso dell’ipotiroidismo (la tiroidite di Hashimoto) basta fare delle analisi del sangue e controllare i livelli di anticorpi anti-TPO. Naturalmente non bisogna drammatizzare perché per normalizzare i livelli ormonali nel sangue basta una terapia ormonale sostitutiva a base di levotiroxina ed in questo modo sia la madre che il bambino potranno avere una vita del tutto normale.

Come curare la tiroide in gravidanza

Nel momento in cui viene diagnosticato un problema tiroideo nella madre, bisogna prescrivere un apposito farmaco in soluzione orale che andrà dosato con precisione a seconda di vari fattori, però può esservi un cattivo assorbimento dovuto alle nausee o alla diversa alimentazione, ma questo tipo di problemi possono essere risolto assumendo lo stesso farmaco in soluzione liquida.

In ogni caso bisogna garantire alla tiroide il giusto apporto di iodio, a prescindere dalla presenza o meno di anomalie, in modo da garantirne il funzionamento corretto: specie in questo periodo la donna necessita di una quantità doppia di questa sostanza, arrivando a 250 microgrammi, quindi può essere necessario assumere quantità sufficienti sale iodiato o appositi integratori. Inoltre secondo studi recenti, maggiore è l’apporto di iodio in gravidanza maggiori sarà il quoziente intellettivo del nascituro, quindi se state programmando una gravidanza o siete già incinte fate i dovuti controlli alla tiroide.

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