Dipendenza da Cibi ad Alto Indice Glicemico

L’eccessivo consumo di carboidrati ad ad alto indice glicemico può creare dipendenza, come risulta da una ricerca pubblicata dall’American Journal of Clinical Nutrition, effettuata da un gruppo di medici del Boston Children’s Hospital (la trovate qui in inglese). Può inoltre favorire la comparsa di alcune gravi malattie; dal diabete, all’obesità, fino all’ictus.

Cos’è l’indice glicemico?

L’indice glicemico (IG) misura la velocità con cui aumenta la glicemia, cioè la concentrazione del glucosio nel sangue, in seguito all’assunzione di 50 grammi di carboidrati. Secondo questo studio, diretto da David Ludwig, esperto del New Balance Foundation Obesity Prevention Center, risulta chiaro come la glicemia, l’appetito e anche l’attività cerebrale siano influenzati dall’assunzione di questi cibi. Il test è stato effettuato su un campione di 12 uomini obesi o in sovrappeso, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, ai quali sono stati somministrati due frullati con lo stesso sapore e le stesse calorie, diversi solo dal punto di vista dell’indice glicemico. Il risultato ha dimostrato che in quelli che hanno assunto carboidrati ad alto indice glicemico è aumentata la fame e il desiderio di cibo. La regione del cervello coinvolta nel processo è quella che regola i meccanismi di ricompensa, cioè quella associata all’abuso e alla dipendenza da sostanze. Lo studio ha evidenziato come questi cibi causino un repentino aumento dei livelli di zuccheri, seguito da un calo nelle ore successive e possano quindi creare dipendenza, facendo addirittura aumentare il desiderio di assumere altro cibo dello stesso genere al pasto seguente.

Quali sono gli alimenti ad alto indice glicemico?

E’ fondamentale per la salute e la linea, limitare i carboidrati ad alto indice glicemico, soprattutto quelli raffinati come pane bianco, cereali, cracker, cereali per la prima colazione, ma anche miele, uva, banane, patate, carote cotte e riso. Riservare l’assunzione di questi alimenti ad occasioni speciali, aiuta le persone obese a controllare la fame, evitando le abbuffate. L’indice glicemico dipende però anche dalle interazioni con grassi e proteine, che possono rallentare la velocità di assorbimento intestinale; per questo motivo ad un piatto di pasta è sempre meglio associare la carne ed un cucchiaio di olio d’oliva.