Si possono verificare episodi di inappetenza in periodi diversi della vita; da bambini, da adulti o da anziani. A volte la mancanza di appetito è causata dal caldo, altre da un regime alimentare sbilanciato, altre ancora semplicemente da un malessere passeggero. Sforzarsi, o peggio ancora costringere un bambino a mangiare, non è una scelta corretta, soprattutto se potrebbe rappresentare il sintomo di qualcosa di diverso.
Riconoscere l’origine del disturbo
Durante i mesi più caldi è normale non avere molta fame, anche perchè l’organismo si adegua spontaneamente alle temperature più elevate, richiedendo un apporto calorico inferiore. Nelle persone delicate o debilitate, come possono essere rispettivamente bambini ed anziani; l’afa estiva può anche generare un senso di nausea che toglie definitivamente ogni interesse per il cibo. Non è grave se per qualche giorno si mangia meno, anzi il nostro organismo saprà trarne vantaggio; l’inappetenza diventa un problema da affrontare con il medico nel caso in cui si protragga per più giorni, con il rischio di dimagrimento o deperimento, o sia associata ad altri sintomi di scompensi, come un pallore eccessivo, una stanchezza innaturale o vomito.
Come affrontarla e risolverla
Il modo migliore di affrontare l’inappetenza è variare l’alimentazione, cercando di mangiare o di proporre ai più piccoli cibi insoliti o combinazioni di sapori inedite, in modo da stimolare naturalmente l’appetito, cercare insomma di stuzzicarli, facendogli venire l’acquolina in bocca. Durante l’estate è un’ottima idea proporre alimenti freschi e leggeri, con cottura ai ferri o al vapore, accompagnati da verdure o frutta cruda, evitando nel modo più assoluto fritti e salse che appesantiscono la digestione, bloccando la fame per molte ore. Se l’inappetenza si risolve spontaneamente nessun problema, in caso invece si protragga nel tempo è importante consultare il medico e magari ricorrere all’inserimento nella propria dieta di alcuni integratori a base di micronutrienti, vitamine e sali.
