Capita spesso che il cambiamento d’aria, l’alimentazione e le abitudini diverse dal solito possano causare episodi di stitichezza. In questi casi, la prima cosa da fare è tentare con i metodi naturali, come bere un bicchiere di acqua tiepida a digiuno, mangiare un kiwi a mattina prima di colazione, aumentare le porzioni di verdure cotte o praticare attività fisica. Se dopo 3 o 4 giorni la situazione non si sblocca, non resta però che ricorrere all’uso di lassativi.
I lassativi non sono innocui e non fanno dimagrire
Prima di tutto sfatiamo due credenze popolari, cioè che i lassativi siano innocui, dato che alterano le funzioni intestinali e, se assunti in modo sbagliato, possono causare gonfiore, diarrea, crampi o disturbi più gravi. Anche l’idea che un lassativo possa aiutare a dimagrire è del tutto errata, dato che fanno smaltire solo liquidi, aumentando di conseguenza la sete.
I vari tipi di lassativi e la loro posologia
Nel caso in cui la stipsi prosegua per alcuni giorni è possibile assumere un lassativo, scegliendo con accuratezza, tra quelli più sicuri, possibilmente a base di glicoli, cioè sostanze organiche che, aumentando il volume delle feci, accelerano l’evacuazione, senza causare perdita di sali minerali. In commercio si trovano poi numerosi prodotti a base di erbe, che spesso però irritano le pareti intestinali delle persone più sensibili e, dato che sono a base di erbe, è più facile abusarne. Altri due tipi di prodotti molto utilizzati sono il lassativo osmotico, che richiama acqua all’interno dell’intestino, per aumentare la massa fecale, e quello a base di fibre, che rende le feci più morbide e più facili da espellere. Prima di scegliere il lassativo da assumere è bene consultare il proprio medico per capire quale sia il prodotto più idoneo al proprio organismo, ma soprattutto leggere attentamente le istruzioni ed attenersi alle dosi e alla corretta posologia.